Indagano le autorità tedesche e l’Fbi. Coinvolti anche gruppi di
gestione dei risarcimenti ai sopravvissuti della Shoah negli Usa.
Indagate 17 persone, in gran parte ebrei emigrati dalla Russia
dal corrispondente ANDREA TARQUINI
dal corrispondente ANDREA TARQUINI

“Siamo indignati, è un’offesa svergognata alle vere vittime
dell’Olocausto, questa vicenda lascia in bocca un sapore molto amaro”,
dice Stephan Kramer, segretario generale del Zentralrat der Juden, il
Consiglio centrale degli ebrei tedeschi. Il Consiglio chiede agli
inquirenti americani e alle stesse autorità tedesche di fare con urgenza
piena luce sul caso.
Le persone indagate dalla giustizia americana sono già almeno 17. La maggioranza sono ebrei emigrati dall’Europa orientale, e soprattutto dalla Russia. Ma tra i 17 ci sono anche responsabili dei fondi di gestione dei risarcimenti tedeschi alle vittime della Shoah. Tra costoro figura persino un ex direttore della Jewish Claims Conference, cioè l’organizzazione ebraica internazionale che, in base agli accordi con il governo tedesco e con le associazioni dei sopravvissuti all’Olocausto e dei familiari delle vittime, gestisce e distribuisce i risarcimenti pagati da Berlino. I funzionari corrotti dei fondi hanno poi intascato, come percentuale, parte dei risarcimenti ottenuti con carte false, trasformando normali ebrei emigrati dall’ex Urss in presunte vittime della Shoah.
Le persone indagate dalla giustizia americana sono già almeno 17. La maggioranza sono ebrei emigrati dall’Europa orientale, e soprattutto dalla Russia. Ma tra i 17 ci sono anche responsabili dei fondi di gestione dei risarcimenti tedeschi alle vittime della Shoah. Tra costoro figura persino un ex direttore della Jewish Claims Conference, cioè l’organizzazione ebraica internazionale che, in base agli accordi con il governo tedesco e con le associazioni dei sopravvissuti all’Olocausto e dei familiari delle vittime, gestisce e distribuisce i risarcimenti pagati da Berlino. I funzionari corrotti dei fondi hanno poi intascato, come percentuale, parte dei risarcimenti ottenuti con carte false, trasformando normali ebrei emigrati dall’ex Urss in presunte vittime della Shoah.
“E’ orribile, non capisco perché ciò sia stato possibile, perché per tanti anni nessuno abbia saputo svolgere controlli seri sulla gestione e la distribuzione dei risarcimenti”, afferma Stephan Kramer. Il meccanismo della supertruffa alle spalle delle vittime dell’Olocausto ha qualcosa del delitto perfetto. La maggior parte degli emigrati dall’ex Urss e dall’Est che hanno partecipato all’imbroglio sono stati di fatto adescati da annunci accattivanti usciti su giornali in russo e pubblicati negli Stati Uniti. Alcuni dei fondi di gestione dei risarcimenti hanno pubblicizzato con enfasi la facilità con cui sarebbe stato possibile beneficiare degli indennizzi tedeschi. Responsabili dei fondi ed emigrati hanno poi prodotto carte false, presentando per vittime del genocidio nazista persone che non lo erano. Sono stati almeno 5500 i certificati, prodotti appunto con carte false, che spacciavano per perseguitati dal nazismo persone che non lo sono mai state. “E’una truffa svergognata”, dicono i portavoce del Fbi americano, “pur di far soldi questa gente non si è fatta alcuno scrupolo, con carte false si è appropriata di soldi che appartengono alle vere vittime, o ai loro familiari sopravvissuti”.
Tratto da: La Repubblica
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