di Marco Dolcetta
Alla fine del giugno 1935, quando il cancelliere Adolf Hitler invito a
Berlino il movimento nazionalsocialista di Monaco per festeggiare la
copertura del tetto del Haus der deutschen Kunst (Casa dell’arte
tedesca), accadde un evento molto significativo per la politica
culturale del Terzo Reich. La prima mostra, fortemente voluta dal
Fuhrer, si doveva svolgere sotto il motto “Mille anni di arte tedesca”.
Tra i numerosi ospiti d’onore mancava il capo delle SS del Reich,
Heinrich Himmler, e questa clamorosa assenza era pienamente giustificata
non tanto perchè l’indomani egli avrebbe dovuto inaugurare la Grande
Scuola per i capi delle SS a Brunswick, quanto perchè l’1 luglio, negli
uffici delle SS, avrebbe dovuto fondare, con sei persone d’idee affini,
1′Associazione di Studi per Preistoria Spirituale “Deutsches Ahnenerbe”.
La Society Ahnenerbe precede di molti anni la fondazione Belle SS
Ahnenerbe.
Era un gruppo di studio legato al
conservatorismo tedesco nell’ambito dell’archeologia, della poesia,
della filologia e delle scienze linguistiche e delle tradizioni
germaniche, nel tentativo di identificare e riesumare una linea di
Germanesimo puro e ancestrale. Himmler se ne interessò moltissimo, ma
all’inizio fu per così dire, snobbato da questi studiosi. In seguito,
con la presa del potere da parte dei nazionalsocialisti, fu pero in
grado di cooptare la Società facendola divenire una delle sezioni delle
neonate SS, divenendone il tutore politico, e reindirizzandone gli
sforzi scientifici in maniera più funzionale all’espansionismo
aggressivo del nuovo regime. Cosi Himmler, che nella struttura di potere
del Nazionalsocialismo era uomo d’ordine e di polizia, introdusse nel
neonato Ordine le componenti spiritualistiche e superomistiche
sconosciute, perlomeno in forma consapevole, ai nazionalsocialisti della
prima ora. Le Ahnenerbe mantennero indubbiamente un primato, per
ampiezza di ricerche e sforzi profusi nel sostenerle, rispetto alle
altre due componenti culturali del Nazionalsocialismo: quella di Alfred
Rosenberg, cioè la Sezione culturale del Partito Nazionalsocialista, e
quella di Joseph Goebbels e del suo apparato di propaganda. Queste due
associazioni ebbero indubbiamente grandissimo impatto e visibilità
all’interno dell’intero sistema, ma non di certo la profondità di campo e
la visione storica degli studiosi assoldati dalle Ahnenerbe. Le
Ahnenerbe funzionarono dunque e sempre come un vero e proprio Ordine
esoterico, Ordine the non aveva alcun interesse ad apparire a livello di
comunicazione di massa. Se ne guardarono bene, sia durante gli anni del
regime, sia durante i lunghi decenni del dopoguerra in cui continuarono
ad operare di nascosto. L’incarico di coordinare le ricerche alla
fondazione delle Ahnenerbe venne conferito da Himmler direttamente a
Herman Wirth (1885-1981), poeta e letterato amburghese che, appassionato
della cultura nordica riprese la tradizione dell’Edda,
reinterpretandola in chiave nazionalsocialista, e si interessò allo
studio e all’interpretazione delle rune. Wirth, sotto indicazione di
Himmler, the voleva aprire le Ahnenerbe alla magia operativa
accentuandone il carattere di vera e propria setta iniziatica, fu
affiancato dall’austriaco mago e astrologo Karl Maria Wiligut, in arte
Weisthor, che si dedicava principalmente alla pura divinazione e alla
magia nera. Egli era in contatto con la Loggia del Vril a Berlino e con
Aleister Crowley a Londra, e millantava addirittura una discendenza
eroica e semidivina. Wiligut creò una serie di nuovi simboli nazisti che
avrebbero dovuto sostanziare esotericamente la potenza degli eletti: a
lui si attribuisce la creazione dell’anello delle SS e di una serie di
altre suppellettili e fregi iniziatici. Ma 1′astro di Weisthor era
destinato a tramontare in un clima di congiura cui non fu estranea
1′influenza del filosofo italiano Julius Evola. Quest’ultimo odiava a
morte Weisthor, perchè costui gli aveva precluso l’ammissione nelle
Ahnenerbe tra il 1939 e il 1940, criticandolo, sia nelle sue
pubblicazioni sia nelle conferenze che aveva tenuto a Berlino, in quanto
troppo filo-romano, quindi latino e potenzialmente antigermanico. Evola
lo ripagò facendo giungere a Himmler la notizia the Weisthor aveva
fornito dati falsi nel suo giuramento di ammissione alle SS (in realtà
la sua città natale sarebbe stata Bolzano e non Vienna), e Himmler se ne
ebbe talmente a male da espellerlo dalle SS, condannandolo all’oblio (e
alla follia, che presto lo assalì). Da quel momento fino alla fine
della guerra, data dello scioglimento ufficiale dell’Ordine, capo delle
SS Ahnenerbe fu Himmler stesso. Altro personaggio di grandissima
influenza nelle Ahnenerbe, e destinato a salvarsi al Processo di
Norimberga (al quale fu solo convocato come testimone), è Friederich
Hielscher, che in molte foto ufficiali di manifestazioni dell’Ordine
Nero vediamo, unico tra i membri, non in divisa. E a Hielscher the si
deve, come testimoniato da Ernst Ringer nei suoi diari di guerra, la
codificazione di una vera e propria ritualità religiosa e iniziatica
delle Ahnenerbe. E lui, secondo molte fonti dirette, il vero “Grande
Falconiere”, il vero ispiratore della politica culturale di Himmler e
delle Ahnenerbe.
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