lunedì 7 maggio 2012

Le galassie unite da filamenti energetici

Osservato un pezzo di “scheletro” dell’universo
Da diversi anni i cosmologi cercavano prove della presenza di questi “filamenti” di galassie, della cui esistenza nell’universo più lontano mancava ancora una solida prova.
La materia non è distribuita uniformemente nell’Universo: le stelle sono riunite in galassie, le galassie in gruppi e in cluster di galassie. Le teorie cosmologiche accettate prevedono che la materia si aggreghi su una scale ancora più ampia nella cosiddetta “rete cosmica” in cui le galassie, unite da lunghi filamenti che solcano il vuoto cosmico, creano una gigantesca struttura reticolare.
Questi filamenti misurano alcuni milioni di anni luce di lunghezza e costituiscono una sorta di “scheletro” dell’universo: le galassie si accumulano intorno a essi, e immensi cluster di galassie formano le loro intersezioni.

Da alcuni anni, molti cosmologi cercano prove della presenza di questi filamenti: sebbene infatti essi siano stati osservati su scale relativamente brevi, ancora mancava una solida prova della loro esistenza nell’universo più lontano.
Ora un gruppo di ricerca dell’ESO guidato da Masayuki Tanaka è riuscito a scoprire una grande struttura intorno a un cluster di galassie distanti in una serie di immagini catturate in precedenza. Per analizzare la struttura con maggiore dettaglio si è fatto ricorso a osservazioni spettroscopiche ottenute grazie agli strumenti VIMOS del Very Large Telescope dell’ESO e FOCAS del Telescopio Subaru, operativo presso l’Osservatorio astronomico nazionale, in Giappone.
Grazie a queste e ad altre osservazioni, gli astronomi hanno potuto identificare diversi gruppi di galassie che circondano il cluster principale, almeno 10.000 volte più massiccio della Via Lattea, distinguendo decine di questi aggregati, ciascuno dei quali ha una massa da alcune decine ad alcune migliaia di volte maggiore di quella della nostra galassia.
“È la prima volta che si è riusciti a osservare una struttura dell’universo distante così importante e così ricca di informazioni”, ha spiegato Tanaka. “Ora possiamo passare dalla ‘demografia’, cioè dal censimento degli oggetti presenti che abbiamo appena concluso, alla ‘sociologia’, ovvero allo studio delle proprietà delle galassie che dipendono dal loro ambiente, in un’epoca in cui l’universo aveva un’età pari a solo due terzi dell’età presente.”
Il filamento osservato è posizionato a circa 6,7 miliardi di anni luce da noi e si estende per almeno 60 milioni di anni luce, anche se probabilmente tale struttura si estende anche oltre la capacità osservativa attuale. Per questo motivo occorreranno ulteriori ricerche per ottenere una stima definitiva della lunghezza. (fc)

Fonti: lescienze.espresso.repubblica.it – altrogiornale.org – segnidalcielo.it

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