Nonostante gli ultimi mesi abbiano fatto registrare alcune tempeste
solari con conseguenti espulsioni di massa coronale dirette verso la
Terra, il ciclo solare 24 risulta essere molto debole. Secondo alcuni
ricercatori giapponesi la nostra stella potrebbe entrare in un periodo
di attività ridotta che potrebbe causare delle variazioni di temperatura
globale. I funzionari del National Astronomical Observatory del
Giappone e del Riken Research Foundation, hanno dichiarato che
l’attività delle macchie solari sembra somigliare ad un periodo del XVII
secolo noto come Minimo di Maunder, durante il quale le temperature
globali erano inferiori di 2.5°C – 3°C rispetto ai valori della seconda
metà del XX secolo.
In quegli anni gelò sei volte il Tamigi, tanto che
sul fiume cominciò la tradizione della ‘fiera del ghiaccio’, con
spettacoli, divertimenti e commerci sul fiume gelato. Gli inverni
particolarmente rigidi del Belgio furono descritti dai pittori
fiamminghi, e da tutto il mondo giunsero testimonianze di anni
particolarmente difficili. Il minimo di Maunder rappresenta un periodo
di 70 anni caratterizzato da assenza di qualsiasi attività sulla
superficie del Sole, ed è ricordato come la parte centrale e più fredda
della piccola era glaciale. Lo studio giapponese ha scoperto che
l’andamento della corrente dell’attività delle macchie solari è simile
ai record di quel periodo.
QUATTRO POLI MAGNETICI – I ricercatori hanno anche
scoperto segnali di insoliti cambiamenti magnetici. Normalmente il campo
magnetico del Sole inverte il proprio ciclo ogni 11 anni in
corrispondenza del massimo solare, le cui cause non sono facili da
tracciare. L’ultima volta che ciò si è verificato è stato nel 2001, e
gli scienziati avevano previsto il ripetersi del fenomeno per Maggio
2013. Il satellite di osservazione Hinode ha scoperto però che tutto si
sta verificando con un anno di anticipo nel polo nord della nostra
stella, a differenza del polo sud che non riscontra alcuna variazione
sostanziale. Se questo trend dovesse continuare, il polo nord potrebbe
completare la sua inversione nel Maggio 2012, creando però una struttura
a quattro poli magnetici, con due nuovi poli creati in prossimità
dell’equatore della nostra stella. La polarità a nord del Sole sembra
essere diminuita in modo prossimo allo zero, mentre quella meridionale
non fa rilevare alcun cambiamento. “In questo momento, c’è uno
squilibrio tra il polo nord e il polo sud“, dice Jonathan Cirtain, uno
scienziato del Flight Center Marshall Space della NASA a Huntsville, in
Alabama. Il motivo per cui il polo nord è in transizione ben prima del
polo sud resta un mistero. I dati di Hinode mostrano osservazioni
dirette di questo interruttore polare, mentre una nuova tecnica di
osservazione permette di dedurre l’attività magnetica di superficie.
Questa osservazione smentisce tutti i modelli a cui oggi si faceva
riferimento, i quali deducevano un rovesciamento dei poli magnetici del
Sole sempre in contemporanea. L’inversione del polo nord magnetico è
quindi in netto anticipo rispetto alle previsioni, dal momento che il
massimo solare è confermato per il prossimo 2013. Misurare l’attività
magnetica nei pressi dei poli solari non è facile, perché tutti i nostri
telescopi guardano approssimativamente al suo equatore, che offre solo
una visione obliqua. Hinode può osservare questa attività ogni anno con
il suo telescopio ad alta risoluzione in grado di mappare i campi
magnetici quando li si osserva da vicino all’equatore.
MISURE DIRETTE – I dati di Hinode sono stati
riportati da un team giapponese con a capo Daikou Shiota, uno scienziato
solare presso il RIKEN Institute of Physics e sono stati recentemente
presentati al ‘The Astrophysical Journal’ per la pubblicazione. Shiota e
il suo team hanno utilizzato Hinode per osservare la mappa magnetica
dei poli ogni mese dal Settembre del 2008. Le prime mappe di grandi
dimensioni, hanno mostrato forti concentrazioni di campi magnetici che
sono quasi tutte negative magneticamente nella polarità. Le mappe più
recenti, tuttavia, mostrano un quadro diverso. Non solo le macchie di
magnetismo sono più piccole e più deboli, ma ora c’è una grande quantità
di polarità positiva visibile. Quello che una volta indicava un polo
fortemente negativo a nord, è ora debolmente magnetizzato. Questa è la
prima osservazione diretta di questa inversione di campo, ed è
estremamente importante per comprendere come il magnetismo del sole
generi il ciclo solare. Ted Tarbell è il principale ricercatore per il
Solar Optical Telescope Hinode presso Lockheed Martin a Palo Alto, in
California, e sottolinea che le misure dirette hanno mostrato il
progresso dell’inversione del polo, ed evidenzia la parte precedente del
ciclo nel 2008. David Hathaway, che è uno scienziato solare al Marshall
Institute della NASA, sottolinea che le asimmetrie presenti nel Sole
non sono completamente nuove. In passato sono state già osservate un
numero di macchie solari maggiori nell’emisfero nord rispetto a quello
meridionale, ma la maggior parte dei modelli non incorpora questa
variabile.
IPOTESI FUTURE – Se stia accadendo qualcosa di molto
particolare o una semplice prassi nel ciclo della nostra stella non è
semplice stabilirlo. Così come non è semplice stabilire l’influenza
diretta che potrebbe apportare al nostro clima. Il legame tra attività
solare ed ere glaciali non è univoco, inoltre abbiamo iniziato a
misurare con precisione i cicli solari solo da pochi decenni, da quando
abbiamo spedito sonde nello spazio che hanno permesso di ottenere
osservazioni più accurate. Troppo poco per costruire modelli che ci
permettano di prevedere nel dettaglio il comportamento del Sole che tra
l’altro ha già attraversato cicli anomali che potrebbero rivelarsi a
loro volta normali periodi di variabilità. Nuove tecniche di analisi
aiuteranno gli scienziati a migliorare la comprensione del Sole, del suo
ciclo undecennale e delle grandi ‘eruzioni’ che si verificano sulla sua
superficie.
Immagine: rappresentazione della navicella giapponese HINODE (SOLAR-B)(JAXA)
Fonte: http://www.altrogiornale.org/
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